lunedì 20 ottobre 2014

La battitura del furmentun

In quel di Carona ci siamo cimentati nella battitura del furmentun usando i fiel costruiti da Carlo, ricco proprietario anche del campo di grano saraceno.
Come ci ha confermato Albino, 91enne che ancora vive alla Moia di Carona tutto l'anno in piena autonomia, su quella sponda orobica è da 50 anni che né si coltiva né si batte il saraceno, per cui stiamo facendo una cosa completamente fuori dal tempo, ma molto interessante e coinvolgente.
Abbiamo prelevato il furmentun dal portico della chiesa di Carona, dov'era a seccare da qualche settimana, quindi (procedura ottimizzata dopo più tentatici) abbiamo steso uno strato di paglia sotto i pelorsc (teli di canapa) e su quel soffice fondo abbiamo posto uno spesso strato di piante di furmentun.
Poi, a più non posso, le abbiamo battute coi fiel, disponendoci uno di fronte all'altro e picchiando alternatamente, cercando di prendere un buon ritmo e di non darci i battenti in testa.
Infine, tolta la paglia da sopra i teli, ne abbiamo setacciato il contenuto (le semi del grano, pagliuzze e fogliame) e abbiamo messo il filtrato dentro a sacchi di tarlìs (iuta) in attesa di ventilarlo.
A chi si chiede se la coltura del saraceno con tecniche tradizionali dia benefici economici, la risposta è ovviamente no. Reimparare a fare questi antichi mestieri è tuttavia un modo per far rinascere l'agricoltura di montagna, prendersi cura del territorio e rafforzare il nostro ponte col passato: tutte cose che il moderno consumismo sta sbriciolando con gran foga.


Albino, 91 anni e un passato da guardiacaccia in val Belviso, è la memoria storica di Carona.
Preparazione del saraceno.

La battitura sullo sfondo della chiesa di Carona.
La battitura sullo sfondo della chiesa di Carona.
Al colpo del fiel i semi di saraceno si staccano dalla pianta.
Si svuotano i pelorsc nel setaccio che servirà per eliminare le pagliuzze più grosse.
Il saraceno misto a foglie e altre impurità filtra attraverso il setaccio.
Si raccoglie il filtrato dentro a sacchi di iuta. La fase successiva sarà la ventilazione per separare i semi dalle impurità più leggere.


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