lunedì 7 luglio 2014

Amaro al veratro

Genziana e veratro (o veladro) sono due piante piuttosto simili che frequentano i pascoli d'alta quota. La radice di entrambe è molto amara e viene talvolta confusa con esiti tragici.
La radice di genziana si usa per preparare grappe e liquori, quella del veratro per avvelenare le punte delle frecce tant'è tossica. È importante imparare a distinguere le due piante per non fare la fine di tanti raccoglitori d'erbe della domenica, intossicati da un gustoso amaro al veratro preparato con le loro stesse mani!
Facendo un giro sulle creste dell' alta val Belviso ho fotografato entrambe le piante prima della loro fioritura. Il veratro era presente in maniera massiccia sul più umido versante valtellinese, la genziana  tappezzava il più arido versante bergamasco attorno ai m 2300.

Genziana nei pressi del passo del Venerocolo a m 2350.
Le foglie della genziana sono carnose soffici e opposte, con nervatura ramificata. Di forma ovale, diventano sempre più piccole quando ci si avvicina alla cima delle foglie stesse.
Genziana prossima alla fioritura. La genziana fiorisce in estate, ma solo dopo aver compiuto dieci anni della sua vita. Il colore dei fiori della Genziana varia a seconda delle specie, ma questi hanno sempre la forma di una piccola spiga e partono dalle ascelle delle foglie.



Veratro a m 2200 nella valle di Campo. È velenoso e mortale. Si noti la disposizione alterna delle foglie sul fusto: grandi, ovali o ellittiche, a nervature parallele lungo cui sono pieghettate. La consistenza delle foglie è piuttosto coriacea.

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