martedì 15 aprile 2014

Cima Piazzi - versante SE dalla val Campaccio


Partenza: Monte (m 1616). 
Itinerario automobilistico: Da Tirano dirigersi verso Bormio e uscire dalla statale a "Le Prese". Oltrepassare l'abitato e proseguire in direzione Cepina-Bormio lungo la provinciale. Giunti al semaforo di Cepina svoltare a sinistra oltrepassando l'Adda e al successivo incrocio svoltare a sinistra per la località Monte. Dopo alcuni km di strada di montagna si arriva all'abitato dove termina la strada asfaltata. 
Itinerario sintetico: Monte (m 1616) - Baite Campello (m 1876) - Lago Campaccio (m 2301) - Cima Piazzi (m 3439).  
Difficoltà/dislivello in salita: 3,5 su 6 / 1820 m. BSA+
Tempo previsto:  6 ore.

Attrezzatura richiesta: da scialpinismo, kit antivalanga, consigliabili rampant, possibile la necessità di ramponi per il tratto finale ).
Dettagli: Data l'esposizione soliva e la pendenza sostenuta dei pendii è da affrontarsi con neve ben assestata.



La Piazzi è una delle cime a mio avviso più regali ed estetiche dell'Alta Valtellina e salire in vetta è sempre una bella conquista. Avendone già sciato i pendii Nord del ghiacciaio l'idea di salire dal versante opposto è stata una degna variante per riconquistarla anche quest'anno. Soprattutto dopo esserne stato ammagliato nell'alba ritratta in apertura di articolo. 


Partecipanti : Io, Giuliano, Giovanni, Pier, Erminio, Masche, Federico, Maurizio

Arrivati a Monte e parcheggiata l'auto ci siamo avviati a piedi seguendo la strada estiva per una decina di minuti prima di poter calzare gli sci e procedere, sempre seguendo la strada, oltrepassando prima le baite Campello (m 1876, 0:35) e poi quelle di Campacciolo (m 2104, 1:10). Qui termina la strada e si prosegue lungo la vallata in direzione W oltrepassando dapprima una piana per poi risalire il pendio che ci porta fino al Lago di Campaccio (m 2301, 1:40) , ancora ricoperto dalla neve. Qui dopo essere passati accanto ad un piccolo baitello abbiamo puntato, in direzione WNW, l'evidente e abbastanza ripido canale visibile nel fondo della valle. Dopo averlo risalito, alla sua sommità abbiamo piegato decisamente a dx per percorrere un successivo ripido canale (NE). All'uscita di quest'ultimo abbiamo seguito il lungo e ripido pendio (N) del Doss del Mot che porta alla sua sommità su una cresta rocciosa che fa da spartiacque tra la Valdisotto e la Valdidentro (m 3250 circa, 3:30). Ora la vetta, con la sua evidente croce, è visibile e la puntiamo, risalendo la parte finale del ripido pendio SW che sale dalla vedretta del Maurigno, visibile sotto di noi. Quest'ultimo pendio ci ha fatto guadagnare un tratto di cresta, oggi affrontabile anche sci ai piedi, che ci ha congiunto rapidamente al ghiacciaio lungo la cresta NW che sale dalla Cima Rinalpi. Qui il vento ha iniziato a sferzare violentemente impedendoci di guardarci troppo attorno. Abbiamo seguito, in piano, la cresta verso sx raggiungendo una breve e stretta paretina finale (45 - 50°) che ci ha condotto finalmente alla vetta della Cima Piazzi (m 3439, 4:00).
Messi gli sci, con qualche derapata e scalettata abbiamo sceso il tratto iniziale fino a guadagnare i pendii innevati SW, ancora abbastanza ghiacciati, che su pendenze già sostenute ( >30°) ci portano velocemente al lungo pendio meridionale del Doss del Mot. In discesa invece di riaffrontare i due canali abbiamo preso la direttissima che scende per quasi 1000 metri fino al lago di Campaccio su pendenza sostenuta, soprattutto nel tratto iniziale (>35°). Poi dal lago in giù la pendenza si fa lieve e procediamo senza direzione obbligata nella valle fino alle baite di Campacciolo dove ci siamo infilati nel bosco cercando di perdere quota nella maniera più vantaggiosa possibile cercando ogni lingua di neve, oggi ancora portante, fino a recuperare la strada nel tratto finale prima di dover togliere gli sci.     
                                         Dopo Campacciolo verso il Lago di Campaccio

                                                    Dal lago di Campaccio verso il primo canale

                                                                     Il secondo canale

                                              Il tratto finale, con la vetta visibile sullo sfondo

                                                          Il panorama verso la Val Verva

Il tratto di cresta


                                                               La ripida paretina finale

                                                                    La Croce di Vetta






                                               Le tracce viste dal lago di Campaccio




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