giovedì 27 febbraio 2014

Piz Misaun (m 3249) con discesa dalla Chunetta Sur in val Roseg


Partenza: Parcheggi Stazione Morteratsch  (m 1890)
Itinerario automobilistico: dal passo del Bernina scendere alcuni km in direzione Pontresina fino a trovare sulla sinistra la strada che in discesa entra nella valle del Morteratsch e vi si addentra per circa 1km fino al parcheggio (a pagamento). 
Itinerario sintetico: Stazione Morteratsch (m 1890) - piz Misaun (m 3249) - rifugio Roseg 2000 (m 1999) - Pontresina (m 1772). 
Difficoltà/dislivello in salita: 3 su 6 / 1400 m.
Tempo previsto:   3 ore per la salita.
Attrezzatura richiesta: da scialpinismo, kit antivalanga. 
Dettagli:  BSA.

Cartina e traccia GPS by Giovanni Rovedatti


Il piz Misaun rappresenta una interessante gita nel gruppo del Bernina, priva di difficoltà alpinistiche e già di per se più soddisfacente del più conosciuto e frequentato piz Chalchagn. 

Tuttavia ciò che ha reso particolarmente bella questa gita è l'ottimo itinerario ad anello realizzato. Che ha permesso di sfruttare appieno la polverosa Vedretta Ovest con i suoi ripidi pendii e di attraversare due vallate differenti. 


La mia giornata è cominciata assai prima di questa gita, avendo voluto sfruttare le ottime condizioni meteorologiche per una notturna e alba poco sopra al passo del Bernina. Tanto che alle 5 e 30 ero già al passo con - 14. 

Raggiunto al passo da Giovanni Messina alle 8.30, ci siamo recati con una sola macchina alla stazione di Pontresina, dove ci attendevano Giovanni Rovedatti e Adriano al fine di lasciare li la seconda auto per il riento (parcheggio a pagamento).

Verso le 9.15 ci avviamo sci ai piedi dalla valle del Morteratsch, accompagnati da un freddo pungente a cui in questo inverno non eravamo abituati. Guadagnati i primi metri di quota rispetto al fondovalle il freddo cala e ben presto l'arrivo del sole ci "costringe" ad un abbigliamento quasi primaverile che ci accompagnerà per gran parte della salita. Immersi in un bosco rado (e sciabile) di pino mugo guadagniamo abbastanza agevolmente quota risalendo il pendio in direzione SO. 



Oltre il limite boschivo procediamo sempre in direzione SO risalendo il pendio su buona pendenza, con alcune difficoltà dovute alla traccia oggi molto ghiacciata. Il panorama davanti a noi si fa imponente con gran parte delle cime del gruppo del Bernina presenti all'appello.

I pendii si fanno via via più dolci e all'orizzonte compare la vetta del piz Misaun. 




Abbandonata a destra la traccia che porta al piz Chalchagn insistiamo sempre nella stessa direzione fino a risalire un grosso panettone quotato (m 3041). 


Qui siamo costretti a dover perdere alcuni metri di quota per arrivare all'attacco del tratto finale della salita 



che completiamo agevolmente pregustando la discesa. 



Qui per chi non se la sentisse di affrontare la non banale discesa, non si fosse adeguatamente attrezzato con le auto o non volesse rientrare via treno o via pelli di foca è ovviamente possibile il rientro lungo la via di salita. Noi invece siamo grintosi e polverosi, forti anche della presenza di Andrea e Daniela, due valenti Malenchi trovati lungo il percorso. 
La discesa dalla Vedretta "nomale" prevede di imboccarla in direzione NNO verso l'alpe Mandra, ma forti delle tracce domenicali di alcuni scialpinisti decidiamo di scendere le la via più diretta in direzione NOO. Questa via infatti necessita di una perfetta conoscenza del pendio, per superare lo zoccolo roccioso situato tra quota 2450 e 2250 circa che presenta passaggi obbligati.
La prima parte di discesa, lungo la pala, oltre a essere pesantemente tracciata, offriva condizioni di neve non ottimali a scapito delle fotografie.


Ma una volta entrati nella Vedretta le condizioni di neve sono cambiate polverosamente e ci fanno assaporare la libidine che ci attende a breve, ma non subito. Infatti Guadagnato con un veloce diagonale l'ingresso nella Vedretta Ovest ci accorgiamo del ripido canale d'acceso (a occhio 40°), che a causa del fondo fortemente ghiacciato mi ha costretto a diversi poco nobili, ma prudenti, tratti scalettati. 




Da qui in poi 500 metri di polvere a manetta....poche tracce presenti e ampie vallate tutte per noi



 fino a giungere al tratto sopra citato dove è necessario, senza lasciarsi ingannare dal pendio, portarsi leggermente verso destra per poi effettuare uno ampio zigzag di alcune centinaia di metri lungo il pendio aggirando alcune poco visibili barre rocciose sotto di noi. Superato questo tratto si fa visibile il canale finale che ci condurrà fino al rifugio Roseg. 


Qui imbocchiamo le piste da fondo che in circa 8km ci conducono fino a Pontresina dove termina la nostra soddisfacente e completa avventura di oggi.        





   

   
     

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