mercoledì 21 agosto 2013

Pizzo Badile (m 3305) - parete NE - via Cassin





Via Cassin al pizzo Badile. Dopo la cengia mediana nel diedro muscolare (VI).




Partenza: Laret (m 1350)
Itinerario automobilistico: Chiavenna - Bondo - val Bondasca (permesso da distributore automatico - 10 €).
Tempo previsto: 6-12 ore per la via Cassin. 2:30 ore per raggiungere la base dello spigolo dove accamparsi. 1-1:30 ore dall'accampamento all'attacco.
Attrezzatura richiesta: 2 corde da 60 metri, cordini , casco, moschettoni, discensore, imbraco, serie di nut e friend fino al 3, scarpe da roccia. Scarponi, ramponi  e picca indispensabili se c'è neve sulla cengia iniziale e utili per il rientro dal passo Porcellizzo.
Difficoltà/dislivello: 5.5 su 6 / oltre 2000 metri di cui 800 di parete.
Dettagli: TD passi di VI grado su roccia sempre bellissima. Arrampicata estremamente varia. 22 lunghezze in parete + 4 sullo spigolo. Sempre ben proteggibile, difficoltà piuttosto continue, muscolare la seconda metà. Soste tutte attrezzate a fix.
Discesa: dalla via normale fino in Gianetti. Poi si rientra attraverso il passo Porcellizzo e il passo Trubinasca (tenendo conto che bisogna risalire all'accampamento a recuperare i sacchi a pelo dalla vetta del Badile all'auto ci vogliono ancora 8-10 ore e oltre 1200 metri di dislivello positivo - attenzione al ghiacciaio dietro al passo Porcellizzo se non si hanno i ramponi).

Mappe:
- Kompass n. 92 -  Val Chiavenna - Val Bregaglia, 1:50000
- Valmasino. Carta Escursionistica, 1:30000
- CNS. foglio 1276 - Val Bregaglia, 1:25000

Guide: Mario Sertori e Guido Lisignoli, Solo granito, ed. Versante Sud, Milano 2007- 2009 (è in preparazione la nuova edizione aggiornata).

Pizzo Badile - parete NE e via Cassin - foto Roberto Moiola.


La via Cassin sulla parete NE del pizzo Badile è una delle più note e ripetute delle Alpi Centrali. 
Ciò è dovuto sicuramente all'odissea vissuta da Cassin, Esposito, Ratti, Molteni e Valsecchi tra 14 e il 16 luglio 1937 durante l'apertura di questo difficile itinerario, ma i ripetitori sono tanti anche perchè con i mezzi moderni e le soste attrezzate, l'ingaggio per la via non è molto alto, anzi questa è alla portata di tutti i buoni rocciatori con esperienza d'alta montagna.
Non vi scriverò alcuna relazione, tanto in rete è pieno di scritti ottimi. Tuttavia l'esperienza più bella che si può ancora avere è quella di salire allo sbaraglio, informandosi bene solo di come s'arriva all'attacco, quindi godersi e cercare l'itinerario, che è il più logico com'era nello stile di Cassin.

E così abbiam fatto io, Andrea e Lele, dormendo sotto un grande masso della pietraia lunare che si trova alla base dello spigolo N del Badile, circa 45' sopra la capanna Sass Furà.
Notte stupenda con la val Bregaglia illuminata da una luna fortissima.
In piedi alle 5:30, quindi su verso lo spigolo nel traffico intenso del mattino bregaglino. Per fortuna il grosso dei pendolari lavora sullo spigolo.
Oltre la prima torretta (m 2500 ca.) abbiamo trovato la cengia sulla sx che in discesa porta nel centro della parete NE dove ha inizio la via (1 calata).
Il traffico era sostenuto, una decina di cordate. Non è una cosa che apprezzo molto, ma devo esser sincero: con il riferimento di quelli davanti la via si semplifica ulteriormente.
La parete è molto ombrosa. Abbiamo goduto solo di due orette di sole (separate da un'ora di ombra mentre il sole girava attorno al Cengalo), ma l'isolamento e l'ambiente sono molto meno opprimenti di vie come la SO del Roseg o la Bumiller al Palù.
Inoltre qui la salita è monodisciplinare, per cui scarpette e scarpe da ginnastica per il rientro sono tutto ciò che ci è servito.
Qualcuno poi parla di tiri di 6a che assolutamente non si incontrano. 
Riassumendo, la salita può essere divisa in tre parti:
- quella bassa che inizia col diedro Rebuffat (IV+) offre un'arrampicata coi passaggi chiave su placca (VI- il tiro più duro). Il settore termina sulla cengia mediana (ho tirato io).
- alla larga cengia mediana si imbocca il diedro più a sx (faccia a monte), per poi spostarsi in quello alla sua dx dopo 20 metri. È forse il tiro meno intuitivo (VI). Una volta capito, seguono altri due splendidi tiri su diedri con roccia eccezionale (V+, VI). Si esce in una zona di placche e senza grosse difficoltà arriviamo alla base del grande camino che porta allo spigolo (ha tirato Lele);
- il camino si rivela più impegnativo del previsto, anche perchè con gli zainoni si deve vincere il primo tiro alti ed in spaccata rispetto al fondo del colatoio (V+). La via poi si incassa e c'è qualche pietra mobile. 3 sono in totale i tiri dal V al V+, poi tutto si fa facile fino allo spigolo, e pure da questo alla vetta (calcolare circa 45').

Alcuni tratti li abbiamo fatti in conserva e questo permette di risparmiare molto tempo. Bisogna inoltre cercare di superare le cordate troppo lente o si esce dalla via che è notte.
La Cassin mi è molto piaciuta, anche se sinceramente me l'aspettavo più impegnativa e meno trafficata. Incengiate comprese, ci abbiamo messo 8 ore. Credo che a ripeterla col senno di poi e conoscendo i passaggi, in 5-6 la si possa salire tranquillamente.
Abbiamo anche incontrato un forte rocciatore che ha fatto la Cassin solo e slegato in meno di due ore.
A lui vanno i nostri complimenti! 

Questo nastro da pacchi potrebbe servirci per una doppia d'emergenza!
Le Sciore.
Rifugio Sass Furà, punto di partenza per le gite sui versanti N di Badile e Cengalo.
Ma noi poveri squattrinati cerchiamo un ricovero gratuito alla base dello spigolo N.
Circa a m 2400 troviamo alloggio sotto un masso e ci mummifichiamo.
La notte di luna piena in val Bregaglia è stupenda.
La discesa dallo spigolo alla cengia d'ingresso  vista dalla cengia stessa.
Al termine della cengia ci si incolonna per fare il primo tiro, quello che porta al diedro Rebuffat.
Al termine della cengia di ingresso.
Dalla cengia mediana.
Primo tiro dopo la cengia mediana (VI). Se non si esce dal diedro (dx) dopo 20 m, ci si va a incengiare come abbiamo fatto noi. Lele ha seguito i chiodi dei pionieri dello sbaglio e ha dovuto ricalarsi dal tetto sommitale per tornare in via.

Secondo tiro dopo la cengia mediana - un diedro a lame (V+).
Il terzo tiro dopo la cengia mediana (VI), un bel diedro atletico.

Il terzo tiro dopo la cengia mediana (VI).
Il primo atletico tiro nel camino sommitale.
In vetta al Badile.





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