giovedì 23 maggio 2013

Cima Piazzi (m 3439) - versante N

In vetta alla cima Piazzi (m 3439): quanta neve e che freddo!

È una gita fantastica, non banale specialmente visto l'enorme quantitativo di neve appena caduta in questo strano maggio, in cui sono stato guidato dall'amico Giorgio Urbani di Isolaccia che di questa vetta è uno dei maggiori frequentatori.
Ce lo continuavamo a ripetere: "è già il 23 maggio 2013, oltre un metro di neve fresca in quota, scenari da Canada, freddo, vento come in pieno inverno, ma con 15 ore di luce!"
Vita da mai murì

La salita è piuttosto intuitiva: si parte da isolaccia e grazie alla strada (innevata fino a inizio primavera) si raggiunge l'alpe Boron in val Lia. Siamo a circa m 2000. 7 km di strada.
Si insiste fino in fondo alla val Lia, per quindi deviare a dx sul ripido canalone che scende dalla Piazzi.
Saliti circa 200 metri di dislivello, si inizia a traversare verso destra ai piedi di barre rocciose e zone ripide. Si arriva fin sotto il naso, quindi si ritorna a puntare a sx e, dopo un pendio, si affrobnta una ripida rampa (45°) spesso ghiacciata che porta sulla giogaia sommitale. Si piega nuovamente a dx per rimontare il naso da cui si arriva con poche inversioni alla croce di vetta (cima Piazzi, m 3439, ore 4:30 dall'alpe Boron).

La Piazzi dall'alpe Boron. In alto si vedono le nostre tracce.
L'itinerario dalla val Lia.
L'itinerario dal fondo della val Lia.
Sulla grande valanga scesa dal versante N.
Sulla grande valanga scesa dal versante N.
La salita inizia a farsi ripida e la neve da ghiacciata a farinosa (m 2300 ca.)
Sotto i seracchi.
Sguardo sulla val Lia da quota 2500.
La zona dei seracchi da m 2800 a m 3200.
Verso il passaggio più ripido a circa m 3150.
Un breve tratto a 45° che, con così tanta neve, è un po' arrischiato. Sotto il metro di polvere c'è ghiaccio vivo.
La val Lia da quota m 3300, prima di rimontare il naso per la vetta.
In discesa appena sotto la vetta.
Un salto e giù nella zona ripida dei seracchi.
Diagonali di salita e serpentine di discesa.
Rientro in val Lia.

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