sabato 20 aprile 2013

Monte Pasquale e monte Cevedale dalla cresta NE





Punto di partenza: parcheggio rifugio Forni (m 2150 circa)
Dislivello: 1420 metri fino al monte Pasquale (m 3553) / 1800 metri  fino al monte Cevedale (m 3769)
Tempo: 3h - 3h 30' per il monte Pasquale / 4h 30' - 5h per il monte Cevedale
Data gita: 18 aprile 2013 in compagnia di Roberto Ganassa e Marco Trezzi.

Siamo partiti dal parcheggio del rifugio Forni verso le 6 e 40 con temperatura appena sopra lo zero dato il caldo di questi giorni, dopo aver attraversato tutta la prima parte della val Cedec seguendo la strada battuta per evitare possibili sfondamenti da mancato rigelo siamo arrivati al rifugio Pizzini per un meritato caffè e un saluto agli amici gestori poco dopo le 8. Poi verso le 8 e 20, giunto il sole, siamo ripartiti alla volta del Monte Pasquale, sempre procedento agevolmente sulla ben visibile traccia fino all'imbocco del ghiacciaio del Cevedale dove la pendenza di salita aumenta e cominciano le prime lievi curve con il sole che spunta oltre il crinale.



Arrivati all'imbocco dell'ampio canalone che porta alla bocchetta che congiunge con la val delle Rosole cominciano i primi tornanti, data la pendenza, tenendosi sempre sulla destra, in salita, per evitare la profonda ma visibile crepacciata centrale.  


Alle nostre spalle si apre sempre di più il panorama sulla vallata dominata dal Gran Zebrù. 


Giunti alla bocchetta a quota 3420 metri circa e aggirate alcune rocce senza necessita di togliere gli sci si apre davanti a noi il facile tratto finale della salita 



E inizia a vedersi alle nostre spalle il monte Cevedale con il suo gemello minore. A destra la traccia di salita che parte dalla precedente bocchetta e che si affronta a piedi con ramponi, salvo il tratto centrale dove è possibile mettere gli sci. Giunti a metà per chi non se la sentisse è possibile ricongiungersi con un lungo traverso lungo la via normale su ghiacciaio per la cima, oppure scendere, sempre dalla via normale di discesa ( in blu ) lungo la vedretta del Cevedale. 
Ma torniamo al Pasquale dato che la vetta è molto panoramica consente una vista a 360° , sia sull'intera val Cedec che sulle 13 cime.    


Sulla sinistra la valle delle Rosole dominata sullo sfondo dal Palon de la Mare (m 3703), mentre chiude sulla destra il Gran Zebrù (m 3851).

Dopo una breve pausa di vetta scendiamo il terminale del Pasquale fino alla precedente bocchetta perdendo circa 130 metri di quota. Qui dopo aver messo gli sci nello zaino e indossato i ramponi iniziamo, in discesa verso la val delle Rosole per aggirare alcune rocce, la salita della cresta NE del Cevedale. Il primo tratto è molto facile e percorribile anche senza ramponi e a un certo punto è anche possibile rimettere gli sci, ma arrivando dalla discesa e quindi senza pelli procediamo a piedi. 


Ammirando lo scenario alle nostre spalle dominato dal Gran Zebrù e monte Ortles (m 3905), con il lago di Resia che compare all'orizzonte. Qui per chi fosse stanco o non se la sentisse di affrontare il tratto finale esposto è possibile mettere gli sci e congiungersi come detto sopra con la via normale del Cevedale. 
Il tratto finale (circa 70 metri) su un misto di roccia-neve, oggi per fortuna ben innevato e non ghiacciato, ci conduce così alla vetta 






Anche qui il panorama è ottimo anche se l'orario non permette grandi foto. Dopo un altra meritata pausa e aver scattato qualche altra panoramica, iniziamo la discesa dalla via normale. I crepacci al momento sono tutti chiusi dato il buon innevamento, ma consiglio a tutti di indossare sempre l'imbrago, per sicurezza.
Lungo la vedretta del Cevedale ci fermiamo per qualche fotografia, sfruttando la presenza di alcune seraccate, imponenti e molto scenografiche che spezzano la vista verso il monte Pasquale alle nostre spalle.


Poi da qui, giù fino al rifugio Pizzini per un meritato pasto e birra !! 

Nessun commento:

Posta un commento